Poche cose riescono a emozionare come il varo di un nuovo progetto. E in questo caso – per me che sono abituato ai romanzi “one shot”, cioè quelli che finiscono con l’ultima pagina, come i personaggi – di progetto vero e proprio si tratta perché in cantiere c’è una serie per ragazzi. Questa volta i protagonisti (Leonardo, Pierfilippo e Cristina) li ritroverete anche in un prossimo futuro, proprio come “Madame” e la sua bottega piena non solo di oggetti strani, ma anche con un sotterraneo abbastanza labirintico e zeppo fino al soffitto di… Ma perché svelarlo? In fondo entrare nella Bottega delle Ossa è facile e ogni oggetto costa solo un euro. Cosa volete di più?
Ansia? Molta. Il motivo è semplice: il mio approccio anarchico alla scrittura sconsiglierebbe di imbarcarmi in avventure di questo tipo, ma non ho saputo resistere all’invito dell’editore, alla nuova collana della casa editrice Hypnos che porterà proprio il nome della serie, al fascino del “weird” e, soprattutto, all’idea che mi frullava in testa e che ben si prestava al mio essere istintivamente caotico. L’editore, che mi conosce a sufficienza, si è accontentato di due righe di soggetto che ha liquidato con un laconico: “Vai…”.
Con grande orrore dei puristi e dei progettatori, le storie mi nascono in buona parte durante la scrittura, e il progetto de “La Bottega delle Ossa” non farà eccezione, anche se la strada che dovrà percorre e il traguardo da raggiungere io ce li abbia ben in mente. Nonostante il sottoscritto sia abbastanza pragmatico, una storia mi piace vederla crescere così: con una spinta molto viscerale ed emotiva, come in realtà dovrebbero essere tutte le storie.
E allora eccoci qui, con la prima avventura che vede la luce nel giorno di Halloween perché, neanche a dirlo, i tre protagonisti avranno la pessima idea di entrare nella bottega proprio quel giorno e scoprire che… Vabbe’, lascerò anche a voi il gusto di scoprirlo insieme a loro.
E occhio alle ossa!